Nino Migliori

Migliori nasce a Bologna nel 1926, città nella quale vive e lavora tuttora, e inizia a fotografare nel 1948. Nell’immediato dopoguerra si avvicina al circolo fotografico Bolognese e inaugura un’intensa attività che si svilupperà sempre su differenti paralleli canali di ricerca. Fin dall'inizio il suo operare è pregno di molteplici esplorazioni: sperimentazione, fotografia formalista, realista, muri cioè temi, soggetti, motivi, linee di ricerca che in parte continueranno a caratterizzare il suo lavoro sino ad oggi. Ad una produzione fotografica vicina alla straight photogaphy affianca infatti, già dal 1948, sperimentazioni come le "Ossidazioni", i "Pirogrammi", i “Clichés verres”, che ne fanno uno dei più interessanti autori post Bauhaus della fotografia mondiale. Le serie di sapore neorealista “Gente del sud”, “Gente dell’Emilia” e “Gente del Delta” raccontano l’Italia degli anni Cinquanta, mentre la serie di “Muri” e di manifesti strappati mostra versanti di contatto con la contemporanea ricerca pittorica di area informale. Nel 1977 il Centro studi e archivio della comunicazione di Parma gli dedica la prima grande antologica, curata dal suo fondatore, Arturo Carlo Quintavalle.

 

“Abbiamo trovato una bella sinergia con Migliori, che ha individuato uno stile senza dubbio originale per raccontare i nostri cinque centri termali. Le terme sono luoghi di un’acqua che è fonte di vita grazie alla sua struttura vitale, naturalmente ricca di oligoelementi: alle terme ci si cura, si fa prevenzione primaria, si sta bene – per noi il benessere termale non è semplicemente stare a mollo, ma mettere in atto uno stile di vita che favorisce la salute, la remise-en-forme e la longevità. Insomma, stiamo parlando di acqua termale in grado di “trasfigurare” l’organismo attivando tutte le sue energie più recondite, dalla circolazione sanguigna all’attività dei mitocondri cellulari… E quindi è emozionante vedere questi luoghi con gli occhi di un artista, che a sua volta li ha trasfigurati cromaticamente. Questo sguardo assolutamente originale ha dato un’interpretazione inaspettata dei nostri centri termali: la solarizzazione ha messo in luce (letteralmente) tutta la vitalità che sprigiona dalla nostra proposta quotidiana di salute e benessere (e dire che lo facciamo da 45 anni, festeggiamo questo traguardo nel 2015). Al tempo stesso i centri termali sono molto riconoscibili nella loro identità: Migliori ha espresso bene il senso di protezione e accoglienza che caratterizza questi luoghi. Come azienda siamo attenti da molti anni all’aspetto artistico delle nostre terme: abbiamo commissionato opere d’arte, dipinti, sculture, persino fumetti, per raccontare la bellezza di questi centri termali, presenti nella città e nella provincia di Bologna ma non sempre noti come meriterebbero. E diciamoci la verità, anche le nostre terme sono opere d’arte per la salute e il benessere”.

Prof. Antonio Monti, direzione scientifica Mare Termale Bolognese – Circuito della Salute Più.

 

Le sue opere per il Mare Termale Bolognese

Eden Valley

 

Nino Migliori. Sessant’anni di ricerca
Intervista di Denis Curti
da Il Fotografo, aprile 2015

Nino Migliori nasce a Bologna nel 1926. Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza e una sperimentazione sui materiali del tutto originale e inedita. Se la visione neorealista premia la realtà fondata sul primato della verità del racconto popolare, con le sue subordinate di regionalismo e di umanitarismo, l’eclettica sperimentazione, invece, lo porta a cimentarsi con produzioni off-camera e tecniche diverse – il pensiero corre alle Polaroid e al bleaching.

Sperimentatore, sensibile esploratore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria e progettuale. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private.

Quando è cominciato il progetto? Quanto tempo ci hai messo a realizzarlo?

La campagna è iniziata nel luglio del 2013 al Villaggio della Salute Più a Monterenzio (BO) e, ovviamente con intervalli, si è conclusa un anno dopo alle Terme Acquabios di Minerbio (BO) nel luglio del 2014.

Che brief hai ricevuto? Ti hanno lasciato libertà d’azione?

Molto chiaro e semplice: realizzare una lettura dei cinque centri che costituiscono il Mare Termale Bolognese. Oltre ai due già citati, gli altri sono le Terme San Petronio – Antalgik, le Terme San Luca – Pluricenter e le Terme Felsinee. Antonio, Federico e Francesca Monti stavano pensando di realizzare una mostra e un libro che raccontassero il complesso del Mare Termale Bolognese, un’importante realtà della salute e del benessere. Dopo aver visto l’antologica Nino Migliori a Palazzo Fava, la scelta è caduta sul mio nome, perché desideravano una diversa interpretazione rispetto alle numerosissime immagini di documentazione che già erano presenti nel loro archivio.

Per me è stata chiaramente una sfida stimolante; ho accettato con piacere il prestigioso e, allo stesso tempo, impegnativo lavoro grazie anche alla loro illuminata disponibilità a lasciarmi carta bianca rispetto alle ottanta immagini che avrebbero dovuto costituire il portfolio finale.

Come hai deciso di affrontare il lavoro?

Per prima cosa ho visitato tutti i centri, quasi bulimicamente, in un solo giorno per avere un impatto emozionale, un’impressione immediata. Quello che ne ho riportato è stata una sensazione di contentezza e di gradevolezza. Mi hanno colpito i tanti sorrisi delle persone che frequentano le piscine termali per il fitness, ma anche di coloro che erano lì per un percorso di riabilitazione, per cui ho pensato di rendere questa percezione di gioia attraverso il colore. Un colore esaltato, che permeasse il tutto in modo non realistico, quasi a rendere questi centri porzioni di benessere fantastico, intervalli di ricreazione al di fuori dalla realtà quotidiana.





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